Geologia -
IL VALLONE DI UNERZIO

Arrivati ad Acceglio(1220 m), ultimo comune
della Valle Maira, classiche escursioni per gli amanti della
montagna si snodano lungo il Vallone di Unerzio, la cui
bellezza naturale del paesaggio, caratterizzato da ricche foreste
di conifere che lasciano spazio salendo ad estesi pascoli,
associata alle ricchezze architettoniche delle borgate,
ottimamente ristrutturate, gli ha valso il riconoscimento di
"zona di notevole interesse pubblico".
E’ possibile inoltrarsi nel vallone laterale di Unerzio,
attraverso due itinerari: uno attraverso il sentiero "La
scurcio" (La scorciatoia); l’altro lungo la strada
carrozzabile percorribile fino a Prato Ciorliero (l’asfalto
termina poco sopra la borgata Viviere)
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Località
principali: |
Frere, Gheit,
Chialvetta, Pratorotondo, Viviere, Prato Ciorliero, Passo della
Gardetta. |
Posti di ristorazione e
pernottamento: |
Posto tappa GTA "Trattoria della Gardetta", borgata
Chialvetta, tel.0171-99017;
Rifugio Unerzio (CAI di Carmagnola), borgata
Pratorotondo (deposito chiavi presso Trattoria della Gardetta a
Chialvetta), solo pernottamento;
Rifugio della Gardetta (CAI di Cuneo,
sottosezioni di Dronero e Busca), Pianoro della Gardetta, tel.
0171-916223 |
Da vedere: |
Frere |
Prima della borgata
si trova l'albergo "Le Marmotte", con ottima cucina
locale. |
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Gheit |
Caratteristica
per ottimi esempi di ristrutturazione di abitazioni. E' possibile
visitare un vecchio forno a legna dotato di tutti gli strumenti
necessari per la panificazione: si rileva a questo proposito che
le coltivazioni alimentari locali di un tempo erano dominate dalla
segale e dalla patata.
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Chialvetta |
E' possibile sostare per un buon ristoro presso
la "Trattoria della Gardetta", con piatti tipici della
cucina occitana. Qui è anche possibile richiedere la visita al
museo "La Misoun d’en bot" (in occitano significa
"La casa di una volta"), all’interno del quale è
ricostruita con particolare cura e in sezioni ben strutturate la
testimonianza della vita di un tempo, raccontata dagli oggetti
raccolti nelle borgate abbandonate dell’alta Valle Maira.
Da non perdersi è una visita fra le viuzze
della borgata, in cui si ritrovano angoli deliziosi accompagnati
da esempi di ottimi recuperi di edifici nel totale rispetto
dell’urbanistica originaria. |
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Pratorotondo |
Questo insediamento
urbano presenta una forma allungata secondo il vallone, in quanto
le sue case furono costruite ai due lati del vecchio sentiero.
All’interno della borgata è presente il Rifugio Unerzio,
gestito dal CAI di Carmagnola, le cui chiavi si possono reperire
presso la "Trattoria della Gardetta" a Chialvetta. A
monte della borgata, seguendo il ruscello, isolato dalle case si
incontra un antico mulino a pietra, la cui particolarità è che
le pale girano su asse verticale, unico esemplare di questo tipo
presente in zona. |
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Viviere |
un gruppo di case
usate un tempo da pastori arroccate attorno ad un pilone costruito
su un masso. Si possono visitare le molte stalle che costituiscono
il piano terreno di una casa, mentre a monte del paese sono ancora
visibili le tracce di vari "gias" (luogo in cui si
radunano gli ovini e i bovini per trascorrere la notte) delimitati
da muretti a secco. |
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Parte alta del vallone |
Dal punto di vista
antropico, la parte alta del vallone è caratterizzata dai resti
delle fortificazioni militari costruite in prevalenza prima della
Seconda Guerra Mondiale: bunker, "case matte", ricoveri
per feriti, teleferiche, pali della corrente elettrica, quartiere
generale di Prato Ciorliero.
Dal punto di vista naturalistico, è
disponibile una vasta rete di sentieri: GTA (Grande Traversata
delle Alpi del CAI), Percorsi Occitani, Sentiero Roberto Cavallero.
Numerosi sono anche gli itinerari per
escursioni giornaliere: La Scurcio (zona bassa del vallone); Passo
e Pianoro della Gardetta; Laghi Roburent; Colle Enchiausa; Il
Colletto-Colle Ciarbonet-Monte Midia.
Classica per gli amanti dell'alpinismo è
l'ascensione al Monte Oronaye, con possibilità di pernottamento
al bivacco del Colle Feuillas.
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ESCURSIONISMO
NEL VALLONE DI UNERZIO
Sentiero
"La Scurcio" |
DIFFICOLTA': |
Per tutti |
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: |
7,5 Km |
DISLIVELLO: |
588 m |
TACCHE DI RICONOSCIMENTO: |
giallo-verde |
ITINERARIO
E TEMPO DI PERCORRENZA: |
Acceglio
(1220 m) – Frere (1196 m) – Chialvetta (1434 m) : 1 ora |
Chialvetta
– Pratorotondo (1639 m): 30 minuti |
Pratorondo
– Viviere ( 1713 m): 15 minuti |
Viviere –
Grangie (1784 m): 15 minuti |
DESCRIZIONE
DELL'ITINERARIO |
"La Scurcio",
che in occitano significa "La Scorciatoia", è un sentiero
che inizia alle porte di Acceglio, poco prima della salita sulla
strada che conduce a Chialvetta. Esso parte da una strada sterrata
all’ombra di frassini, che raggiunge in pochi minuti la località
di Frere, passando di fronte all’impianto sciistico di Acceglio e
all’albergo "Le Marmotte".
Dopo aver
attraversato un ponte, si imbocca una strada sterrata, che presto
diventa sentiero, sulla destra orografica del vallone; costeggiando
un lariceto si giunge alla borgata Gheit (1372 m).
Lungo l’itinerario
che da Gheit conduce a Chialvetta, il sentiero segue muretti a secco
che un tempo servivano a delimitare le proprietà dei campi
coltivati. A partire da un ponte in legno che scavalca il
ruscello Unerzio, è possibile prendere visione, su appositi
pannelli esplicativi, delle principali caratteristiche della
ittiofauna e delle specie arboree locali.
Visitata Chialvetta,
passando di fronte alla parrocchiale di Sant’Anna e costeggiando
le ultime case di Chialvetta, il sentiero segue ora dall’alto il
ruscello, e in dolce pendenza all’ombra della vegetazione conduce
a Pratorotondo.
Dopo pochi minuti ancora si raggiunge
Viviere, e poi, raggiungendo la strada comunale per Prato Ciorliero,
al secondo tornante si incontra un bivio: a destra si diparte la
strada che termina ai pascoli del Colle Ciarbonet, e che dopo un
centinaio di metri (Grangie) consente un bel panorama su tutta la
parte del vallone fin qui attraversata; a sinistra la strada
continua verso Prato Ciorliero e le classiche gite alpine della
zona.
Goduta della visuale da località
Grangie, dominata dalla presenza del Monte Chersogno sul versante
opposto della Valle Maira, il rientro ad Acceglio può essere fatto
sia lungo l’itinerario della salita, sia seguendo la strada
carrozzabile che porta direttamente al centro abitato del comune e
permette una vista dall’alto delle borgate attraversate. |

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