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 & pagina web pubblicata il: 25/10/2006 nella categoria: Occitània da: InGranda

 
TOTAL FESTUM

    Sulla Place de la Comédie a Montpellier, organizzata dalla Regione Languedoc Roussillon, il 21 ottobre Festa Totale per condividere l’approvazione della "Carta per una dinamica istituzionale per la lingua d’oc"

Il 21 ottobre a Montpellier si svolgerà una storica giornata sulla grande piazza della città, la Regione Languedoc Roussillon ha annunciato in questi giorni il TOTAL FESTUM, festa totale per condividere la CARTA PER UNA DINAMICA ISTITUZIONALE PER LA LINGUA D’OC, approvata recentemente all’unanimità dal Consiglio Regionale. Si tratta di un programma di orientazione politica in favore della lingua e della cultura occitana, riassunto in un documento frutto di una concertazione territoriale e di una riflessione sui valori fondanti della lingua occitana legati alle pari oppotunità, alla convivialità e allo scambio (le parole chiave dei trovatori "Paratge", "Pretz", "Convivencia").

"Questo sostegno istituzionale, volontarista e forte, deve permettere al più vasto numero di persone di appropriarsi della lingua e della cultura d’oc al fine di effettuare un passaggio da una identità rivendicativa ad una identità serenamente e pienamente vissuta". Il passaggio sopra citato rappresenta secondo noi un salto di qualità nel ragionamento di fondo riguardante il futuro del territorio occitano, dalle Alpi ai Pirenei che, se unito ad un dinamica territoriale, può essere portatore di un cambiamento di prospettiva storica.
Sicuramente non si vedranno domani mattina i risultati, ma noi crediamo che sia tempo e ora che le istituzioni mettano le mani nel piatto della questione occitana.
TOTAL FESTUM apre simbolicamente questa nuova fase, sarà la festa occitana ove si manifesterà per i valori fondanti, un evento festivo di una giornata ove sono invitate a partecipare tutte le espressioni culturali regionali.
Questa carta, parla della lingua e della posizione che essa occupa in Europa, della cultura, della storia di una società legata alla tolleranza religiosa, spirito di laicità e ideale di cortesia che comportò un primo riconoscimento della donna. Il documento prosegue con il capitolo "Gli orientamenti che ci uniscono", con l’argomento principale della interregionalità come concetto di spazio di dialogo aperto in cui le collettività scambiano, elaborano ed analizzano i loro progetti relativi allo sviluppo della lingua e della cultura occitane in funzione dei loro propri progetti e nel rispetto delle loro rispettive politiche. È molto importante questo capitolo perchè è un invito alle altre regioni occitane ad unirsi in un lavoro comune. In particolare è fortemente significativo questo passaggio: "Per favorire lo sviluppo della lingua e della cultura occitana, i firmatari concordano di scambiare, di concordare ed elaborare una strategia comune, privilegiando la ricerca della complementarità su quattro problematiche centrali dell’occitano: la promozione dell’identità culturale, la trasmissione della lingua, la diffusione della cultura e la visibilità mediatica".
I firmatari della carta, per ora la Regione Languedoc Roussillon, ma ci si augura che tutte le altre Regioni ove si vi sia un presenza della lingua occitana, Regione Piemonte compresa, la approvino "si accordano per orientare le proprie azioni in funzione dei principi e degli orientamenti per lo sviluppo della lingua e della cultura occitane formulati in questo documento".
Ce lo auguriamo anche noi perchè questo lavoro interregionale cambierà profondamente il modo di vedere i territori. Per quanto ci riguarda, le valli occitane del Piemonte potranno diventare una risorsa da valorizzare in modo continuativo, sulla quale inverstire in ricerca. La lingua occitana diventerà veramente un motore di sviluppo e ci si augura che di conseguenza si avrà interesse a far crescere una classe dirigente locale. Interesse che oggi manca completamente e che rappresenta uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo delle valli.
La Chambra d’Òc è stata invitata e sarà presente alla manifestazione con un suo stand.

Ines Cavalcanti

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